Circolare Operativa Piano Transizione 5.0: i Punti Chiave

Il Ministero dell’Impresa e dell’Industria e il GSE hanno diffuso la circolare operativa sul piano Transizione 5.0. Questo documento fornisce alle aziende una guida tecnica per l’applicazione corretta delle agevolazioni previste dal piano Transizione 5.0 in modo da favorire la transizione digitale e green per il biennio 2024-2025.

In questo articolo discutiamo i punti chiave dell’iniziativa.

Cos’è la circolare operativa Piano Transizione 5.0

La circolare operativa Transizione 5.0 rappresenta una bussola per tutte le aziende intenzionate a cogliere l’opportunità dell’incentivo dedicato alla transizione digitale ed energetica tramite concessione di crediti d’imposta. Questo documento accompagna e dettaglia le modalità attuative del decreto ministeriale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 6 agosto 2024. Il piano è una delle principali iniziative strategiche previste dal governo per creare un sistema produttivo ed economico più sostenibile, efficiente e resiliente attraverso l’utilizzo di innovazioni come l’intelligenza artificiale, la robotica, l’Internet of Things (IoT) e i big data. L’obiettivo è aiutare le imprese a integrare tecnologie digitali avanzate e principi di economia circolare nelle operazioni industriali e commerciali

LEGGI COME FRUIRE DEL PIANO TRANSIZIONE 5.0 E CALCOLARE I RISPARMI ENERGETICI

Principi cardine della circolare operativa Transizione 5.0

1. Ambito di applicazione

La circolare specifica che tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente dalla forma giuridica e dal settore economico, possono beneficiare delle agevolazioni previste dal Piano Transizione 5.0, purché non siano in stato di insolvenza, liquidazione o soggette a sanzioni.

2. Tipologia di progetti ammissibili

I progetti devono riguardare investimenti in beni strumentali nuovi, finalizzati all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità energetica. Gli investimenti devono portare a una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per le strutture produttive o il 5% per i singoli processi produttivi. Inoltre, i progetti devono essere avviati a partire dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025.

Sono previsti incentivi per impianti destinati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, come fotovoltaico e impianti termici, destinati all’autoconsumo anche a distanza. Infine, sono agevolabili anche le spese per la formazione del personale in ambiti tecnologici e di transizione energetica, per un massimo del 10% degli investimenti effettuati e fino a un massimo di 300.000 euro.

3. Intensità del beneficio

Secondo quanto disposto dall’articolo 10 del DM “Transizione 5.0”, l’intensità del beneficio, ossia la misura del credito d’imposta, è definita in base alla percentuale di riduzione dei consumi energetici ottenuta dai progetti di innovazione. Il credito d’imposta è calcolato su diverse fasce di investimento e percentuali di riduzione. Per le strutture produttive, varia dal 35% al 5% a seconda del livello di risparmio energetico (3-10%). Per i processi interessati, varia dal 40% al 10% con un risparmio energetico compreso tra il 5% e oltre il 15%. Il beneficio massimo copre investimenti fino a 50 milioni di euro per progetto.

Per gli investimenti superiori, la misura del beneficio riconosciuto è calcolata sulla base della riduzione dei consumi energetici conseguita dall’intero progetto di innovazione ed è subordinata al suo completamento, indipendentemente dall’ammontare di costi agevolabili.

4. Criteri di calcolo dei risparmi energetici

La riduzione dei consumi energetici conseguibile dalla struttura produttiva viene calcolata confrontando la stima dei consumi ex ante ed ex post l’investimento. Devono essere rispettati specifici criteri di misurazione e stima, basati su standard riconosciuti e indicatori di prestazione energetica.

5. Principio DNSH (Do No Significant Harm)

Il Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Regolamento UE 2021/241) stabilisce che tutti i progetti devono rispettare il principio di “non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali” (DNSH), garantendo che non ci siano effetti negativi significativi sugli obiettivi ambientali, come previsto dall’articolo 17 del regolamento UE 2020/852.

6. Procedura di invio e gestione

Per accedere ai benefici è necessario inviare una comunicazione preventiva, una relazione di avanzamento e una “comunicazione di completamento” del progetto. Viene richiesta una documentazione specifica e il rispetto di criteri rigorosi per la validazione dei risultati.

7. Vigilanza e controlli

La circolare operativa sul piano Transizione 5.0 specifica che è prevista un’attività di vigilanza e controllo sui progetti finanziati. Questo per verificare la corretta applicazione della normativa e il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico e innovazione necessari.