L’avvento della quarta rivoluzione industriale ha trasformato i processi di produzione attraverso l’automazione, l’Internet of Things (IoT) e lo scambio di dati. L’Industria 5.0 compie un ulteriore passo avanti in questa evoluzione attraverso una maggiore integrazione uomo-macchina.
Cos’è l’Industria 5.0
Benché l’Industria 4.0 sia un concetto ancora attuale, molti esperti annunciano già l’arrivo di una nuova rivoluzione industriale. Basta osservare i cambiamenti nella produzione e in quasi tutti i settori industriali per capire che si sta aprendo una nuova fase di sviluppo che presto porterà alla Industry 5.0.
Rispetto all’Industria 4.0, l’Industria 5.0 mira oltre l’efficienza e la produttività come obiettivi ultimi. Invece, punta a rafforzare il ruolo e il contributo dell’industria alla società e, allo stesso tempo, promuovere e valorizzare una stretta collaborazione e interazione tra l’essere umano e le macchine. Così, promette di rivoluzionare il modo in cui operano le aziende fornendo loro opportunità di crescita attraverso modelli di business innovativi.
Industria 5.0: il nuovo paradigma uomo-macchina
È impossibile parlare di Industria 5.0 senza avere una comprensione approfondita degli effetti che la precedente rivoluzione industriale ha avuto sul lavoro e sulla produzione. L’Industria 4.0 è stata fortemente caratterizzata dall’integrazione di tecnologie digitali e fisiche intelligenti, connesse e autonome come l’IIoT e la robotica. Parallelamente alla crescita dell’efficienza e della produttività, questo sviluppo ha causato anche alcune preoccupazioni, come il rischio di sostituire definitivamente il contributo umano, con conseguenti perdite di posti di lavoro.
Con questa consapevolezza, l’Industria 5.0 ha il compito di enfatizzare l’integrazione uomo-macchina, sia in termini di efficienza che di qualità. Ossia, deve rappresentare un cambio di paradigma dai processi completamente automatizzati dell’Industria 4.0 a una relazione collaborativa e simbiotica tra uomo e macchina. Questo attraverso il riconoscimento delle competenze uniche di entrambe le parti per sfruttare e valorizzare i loro punti di forza combinati e raggiungere nuovi livelli di produttività, flessibilità e innovazione. A sostenerlo è anche il professor Bram Vanderborght del Brussels Human Robotic Search Center (BruBotics), secondo cui l’obiettivo dell’Industria 5.0 è “combinare i punti di forza dell’uomo e delle macchine, tenendo presente che la sicurezza è la preoccupazione principale e i compiti pericolosi dovrebbe sempre essere eseguita da robot.”
L’operatore umano si distingue dalla macchina per diverse abilità uniche e non riproducibili, come le sue capacità di risoluzione dei problemi, creatività, intuito e adattabilità. Queste si dimostrano delle risorse inestimabili che lasciano all’essere umano un ruolo centrale nel processo di produzione come collaboratore e decisore. Le aziende possono beneficiare delle loro capacità cognitive e dell’intelligenza emotiva per migliorare la risoluzione dei problemi, la soddisfazione del cliente e l’efficienza complessiva.
Allo stesso tempo, tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale (AI), l’apprendimento automatico, la robotica e l’Internet of Things rendono le macchine altrettanto fondamentali nell’Industria 5.0. In particolare, la loro capacità di seguire calcoli complessi, analizzare grandi quantità di dati e fornire approfondimenti in tempo reale le rende ideali per la gestione e lo svolgimento di attività ripetitive, faticose, rischiose e laboriose. In questo modo, le macchine possono potenziare l’uomo e le sue capacità per salvaguardarne la sicurezza, ridurre lo sforzo fisico e migliorarne la produttività.