Sì al rifinanziamento della Nuova Sabatini nella Legge di Bilancio 2022. Lo conferma il comunicato stampa del governo pubblicato al termine del Consiglio dei Ministri per l’approvazione del ddl, in cui si legge:
“sono prorogate e rimodulate le misure di transizione 4.0 e quelle relative agli incentivi per gli investimenti immobiliari privati. Vengono rifinanziati il Fondo di Garanzia Pmi, la cosiddetta ‘Nuova Sabatini’ e le misure per l’internazionalizzazione delle imprese.”
Una manovra complessiva di circa 30 miliardi di euro, di cui 8 miliardi destinati all’internazionalizzazione delle imprese e 900 milioni a rifinanziare la Nuova Sabatini nel periodo 2022-2026.
DDL di bilancio 2022, rifinanziata la Nuova Sabatini fino al 2026
La Nuova Sabatini prevede un fondo da 180 milioni di euro l’anno fino al 2026. Obbiettivo: accelerare la transizione digitale delle piccole e medie imprese italiane. Nello specifico, la misura punta a sostenere gli investimenti per l’acquisto o il leasing di macchinari, impianti, attrezzature, beni strumentali ad uso produttivo, dispositivi hardware e, ovviamente, software e tecnologie digitali.
La conferma del rifinanziamento arriva qualche giorno dopo l’annuncio da parte del ministero dello Sviluppo economico riguardo 300 milioni di euro previsti con la legge di assestamento di bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2021.
Come parte del percorso nazionale di transizione 4.0, è stato istituito anche il Fondo sostegno alla transizione industria. Si tratta di 150 milioni di euro a disposizione a partire dal 2022 per agevolare le imprese negli investimenti in efficienza energetica, economia circolare e soluzioni più avanzate di cattura e stoccaggio di CO2.
Nuova Sabatini e credito d’imposta per gli investimenti 4.0
Credito d’imposta beni materiali 4.0
Il disegno di legge di Bilancio 2022 interviene sul credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali 4.0, riconosciuto nella misura del:
- 20% del costo, per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
- 5% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.
Questo riguarda gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno 2026, a condizione che entro il 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Credito d’imposta beni immateriali 4.0
Per quanto riguarda invece gli investimenti in beni strumentali immateriali 4.0, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 20% del costo, nel limite massimo annuale di costi ammissibili pari a 1 milione di euro.
Gli investimenti devono essere effettuati dal 16 novembre 2020 al 30 giugno 2024, a condizione che entro il 31 dicembre 2023 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Nuova Sabatini: a chi si rivolge
Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda:
- sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca
- sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali
- non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea
- non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà
- sono residenti in un Paese estero purché provvedano all’apertura di una sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento